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Informazioni sul DBR

Tutte le informazioni sul DBR divise in capitoli


 

1) Aspetti generali e diffusione del DBR nel mondo

Il Deep Brain Reorienting (DBR) è una psicoterapia del trauma

È stata sviluppata principalmente per il trattamento dei traumi da attaccamento ma può essere anche applicato per elaborare altre esperienze traumatiche non risolte.
L'indicazione che gli eventi passati continuano ad avere un certo impatto sul presente è che ci sono sintomi clinicamente significativi che non sarebbero presenti se le esperienze non si fossero verificate.
Il Deep Brain Reorienting (DBR) è una tecnica di elaborazione del trauma psichico e dei disturbi dissociativi. Questa terapia è estremamente recente, nasce infatti tra il 2017 e il 2018, grazie a Frank Corrigan, neuroscienziato e psichiatra scozzese di fama internazionale. 

Il metodo DBR ruota attorno ad una specifica sequenza neurofisiologica scoperta da Frank Corrigan: la sequenza OTAs. Comprendendo questa sequenza, riuscendo ad individuarla nel cervello del paziente in tempo reale e lasciando il tempo al cervello di autoripararsi, abbiamo la ricetta per diventare bravi terapeuti DBR.  O per meglio dire, il terapeuta stando con il paziente sulla sequenza OTAs dà al cervello profondo (il mesencefalo) la possibilità di riorientarsi e modificare dalle radici le circuitazioni traumatiche non risolte andando a modificare tutti i livelli superiori (sottocorticali e corticali).  

Il DBR è il punto di arrivo di un cammino davvero lungo e complesso. Si presenta a noi come un metodo innovativo, solido e costruito direttamente sulle neuroscienze, incredibilmente potente e sicuro in grado di "pulire" la memoria traumatica ancora più in profondità. Uno degli aspetti più affascinanti è che consiste in una terapia davvero semplice, ecologica e naturale in quando non utilizza né rigide procedure, né strumenti o tools esterni particolari. 

# DBR nel mondo 

Pur essendo nato nel 2018, il DBR si sta diffondendo rapidamente in tutto il continente.
In tutto il mondo il DBR si sta diffondendo attraverso la formazione di nuovi terapeuti e attraverso l'investimento di importanti risorse nella ricerca scientifica e stanno nascendo inoltre specifici gruppi di studio e ricerca sul DBR in contatto con Frank Corrigan, padre del DBR. 
Ad oggi sono state organizzate formazioni in Scozia, Canada, Usa, Italia, Irlanda, Grecia, Australia, Spagna. Prossimamente si aggiungeranno Germania, Francia e altre ancora.

# DBR in Italia 

La formazione italiana in Deep Brain Reorienting viene curata attraverso l'operato del Progetto Evoluzione Psicologica a partire dal 2019.  Il progetto Evoluzione Psicologica sta offrendo il contenitore organizzativo per promuovere al meglio il DBR in Italia. I Pazienti e Terapeuti italiani possono iniziare a beneficiare oggi di questa piccola grande innovazione terapeutica. 

2018

Nasce il DBR nel Mondo

2019

Primo evento in Italia

2020

Primo corso avanzato

2021

Parte la formazione strutturata

Se vuoi scoprire qualcosa in più su come si sono sviluppati gli step in Italia, clicca qui.

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2) Basi, sviluppo e applicazioni cliniche del DBR

# Le Basi del DBR

In letteratura sono presenti diversi tipi di psicoterapia volte al trattamento del trauma, le quali si pongono come obiettivo la completa guarigione della persona e utilizzano una metodologia di trattamento dei sintomi non dipendente da meccanismi di tipo top-down. Questi approcci trasformativi si basano sull’innata capacità del cervello umano di guarire il trauma emotivo attraverso uno specifico modo di trattare il ricordo dell’evento scatenante.

Spesso può essere difficile, al fine di innescare questo flusso di guarigione, arrivare al nucleo di un’esperienza traumatica. A volte può essere difficile poiché ritornare sull’evento risulta essere per la persona emotivamente soverchiante e vi è una naturale tendenza protettiva nel distogliere l’attenzione da quel ricordo il prima possibile. A volte è possibile osservare in modo evidente uno stato dissociativo rispetto all’esperienza presente, che si manifesta attraverso uno stato di torpore, vuoti di memoria, uno svenimento o uno switch ad uno stato del sé che era presente quando sono accaduti gli eventi traumatici originari. A volte ha luogo uno shock, che si manifesta appena prima dell’arrivo di un’emozione intensa, che viene rivissuto ad una velocità tale per cui la sua presenza può facilmente passare inosservata durante il trattamento. In genere questo avviene perché l’esperienza originaria scatenante, che è stata così disturbante per la persona, è stata coperta da strati di pensieri, sentimenti ed ulteriori vissuti dolorosi (distress re-experiencing). Il quadro può essere inoltre aggravato da problemi relazionali, favoriti dalla situazione di stress costante. 

# Sviluppo del DBR

Il Deep Brain Reorienting (DBR) mira ad accedere al nucleo dell’esperienza traumatica in un modo tale per cui viene tracciata la sequenza fisiologica originale che ha luogo nel mesencefalo - la parte del cervello che si attiva prontamente nelle situazioni concomitanti di pericolo o di rottura del legame di attaccamento.  Possono esserci minaccia ed attaccamento legati assieme quando, per esempio, un’esperienza di abbandono avvenuta durante l’infanzia attiva una paura legata al senso di sopravvivenza. 

La prima struttura capace di innescare una risposta di movimento è il collicolo superiore (SC), il quale è in grado di dirigere il movimento oculare. L’ SC può inoltre preparare la testa a girarsi creando una tensione nei muscoli del collo. Questa tensione di orientamento, sebbene sia spesso fugace e passi inosservata, è una componente fondamentale del DBR. Durante una sessione di DBR, il focalizzarsi sulla tensione presente su faccia e collo e che deriva dal richiamare alla memoria il ricordo dell’evento traumatico, o da qualsiasi sia stato l’evento trigger attuale, funge da ancora nella parte della sequenza di memoria che avviene prima dello shock o del sentirsi completamente sopraffatti dall’emozione e che causa il continuo manifestarsi dei sintomi. Attraverso l’approfondendo della propria consapevolezza all’interno di questa tensione, viene creata un’ancora che permette il radicamento (grounding) nel momento presente, in modo tale che la mente non possa né essere travolta dall’intensità dell’emozione, né venire proiettata all’interno di uno scomparto che racchiude uno stato del sé congelato nel tempo a cui manca completamente il contatto con il presente. 
Sebbene la teoria sia semplice, la pratica del DBR non sempre risulta esserlo. Non tutti riescono ad applicarlo efficacemente. I terapeuti che lo troveranno più utile sono coloro che già utilizzano tecniche terapeutiche di trasformazione del trauma basate sul corpo di tipo “bottom-up”. Questi approcci non si basano sulla ristrutturazione dei pensieri o dei significati ad un complesso livello verbale al fine di svolgere un controllo dei sintomi di tipo “top-down”, tantomeno su di un’esposizione finalizzata a realizzare un controllo corticale delle risposte di paura.



# Applicazioni cliniche del DBR

E’ ormai comunemente accettato che le esperienze traumatiche possano portare allo sviluppo di un disturbo post-traumatico da stress (PTSD) con le sue caratteristiche di intrusività quali flashbacks e incubi, i cui conseguenti tentativi di evitamento degli stimoli trigger possono portare ulteriore stress.

Nelle forme più complesse di PTSD possono essere presenti derealizzazione e depersonalizzazione, coerenti con il tentativo del cervello di evitare di sentirsi completamente sopraffatto dallo shock e dall’orrore e da intense emozioni di paura, rabbia, dolore o vergogna.  La forma maggiormente dissociativa di PTSD si manifesta quando sono presenti rotture dell’attaccamento nelle primissime fasi di vita come pregresso ad altre esperienze traumatiche. I disturbi dissociativi possono nascere da esperienze di separazione nelle primissime fasi di vita vissute come irrisolte e dolorose perfino quando non si sono verificate successive situazione di abuso.  Il dolore della solitudine potrebbe essere la spinta interna che genere le risposte affettive e difensive che vanno poi a contribuire alle difficoltà riscontrate nella regolazione delle emozioni. Qualunque di queste difficoltà può condurre a tentativi di controllo dell'angoscia attraverso l’abuso di sostanze, disturbi dell’alimentazione, autolesionismo, oppure possono essere espresse attraverso una forte ansia o disturbi dell’umore. Per il DBR non è tanto importante la tipologia di situazione clinica, quanto piuttosto la presenza sottostante di un evento o di una particolare esperienza all’origine dell'angoscia. 

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3) Caratteristiche e perché scegliere il DBR

# Caratteristiche del DBR

  • Scientifico: il modello clinico è costruito sulle evidenze neurofisiologiche
  • Efficace: agisce sui circuiti cerebrali più profondi (dove la traccia di memoria resta nascosta)
  • Efficiente: terapeuta e cliente ottengono più risultati spendendo meno energie
  • Strutturato: considera la struttura della dissociazione
  • Sicuro: riesce a contenere e prevenire i sintomi dissociativi durante la seduta in modo ottimale
  • Semplice: la teoria e la pratica sono incredibilmente semplici 
  • Naturale: sfrutta il naturale processo di autoguarigione e rispetta i tempi della persona
  • Ecologico: non ci sono rigidi protocolli, non sono richiesti strumenti esterni
  • Innovativo: agisce sui precursori impliciti del trauma a differenza di ogni altra terapia

# Perché scegliere il DBR?

Esistono tanti modelli terapeutici e di trattamento del trauma ma il DBR è unico poiché è
1) Fondato sulle neuroscienze. Esistono tanti modelli terapeutici ma difficilmente nascono dalle neuroscienze. 
2) Efficace, profondo e stabile. Esistono tanti metodi per curare il trauma psicologico ma non tutti sono efficaci. 
3) Sicuro. Esistono terapie efficaci del trauma ma non tutte sono sicure.
4) Semplice e naturale. Esistono metodi efficaci e sicuri ma non sempre sono semplici ed ecologiche.

1) Ateorico e fondato sulle neuroscienze

Le tante psicoterapie esistenti (ad oggi si contano più di 500 orientamenti differenti) in genere non nascono dalle neuroscienze, al massimo a volte possiamo trovare una traduzione in termini neuroscientifici ma spesso avviene a posteriori, anche se più facilmente non è disponibile o non viene ipotizzata. 
-> Il DBR, al contrario, nasce proprio dalle neuroscienze, di conseguenza è dotato di una solidità scientifica senza precedenti. 

2) Efficace, profondo e stabile

Il trattamento del trauma è un tema fondamentale ed esistono tanti metodi per il suo trattamento. Alcuni di questi metodi, in realtà, non sono efficaci e spesso generano risultati parziali e/o temporanei; sono tecniche che operano su livelli superficiali (corteccia cerebrale) o attraverso modulazioni corticali temporanee dei circuiti emotivi sottocorticali (es. dell'amigdala). Al contrario, tutte le terapie efficaci del trauma, in grado di riparare la ferita traumatica in modo stabile, tendono ad agire su un piano corporeo o meglio, sulle emozioni e sulle relative rappresentazioni somatiche. Queste terapie agiscono a livelli più profondi del cervello per esempio riducendo l'attività dell'amigdala in modo stabile grazie ad una ritrascrizione della memoria a lungo termine a livello ippocampale (creando così nuove memorie emotive e somatiche in associazione all'attivazione cognitiva del ricordo); altre terapie agiscono su specifici loops che coinvolgono gangli basali e cervelletto e le loro connessioni con la corteccia e i circuiti limbici (disattivando vecchi automatismi comportamentali, cognitivi e metacognitivi e creando nuovi circuiti più adattivi in grado di esprimere l'emozione bloccata anche da anni. 
-> Il DBR agisce ad un livello cerebrale ancora più profondo rispetto a queste ultime, ossia il mesencefalo, una struttura antica collocata nel tronco encefalico ben al di sotto dell'ippocampo e dei gangli basali. Le zone coinvolte nel DBR coinvolgono in primis, ma non soltanto, i collicoli superiori (SC) e il grigio periacqueduttale (PAG). Il DBR interviene direttamente sui precursori dell'attivazione della memoria traumatica e agisce su circuiti talmente profondi da non essere spesso coscienti e, lavorando su di essi, genera un cambiamento a cascata, spontaneo, su tutti i livelli successivi generando emozioni, sensazioni, pensieri, comportamenti differenti e reazioni fisiche e fisiologiche differenti.

3) Sicuro

Molte terapie efficaci del trauma non sono sicure; senza una adeguata preparazione clinica, uno strumento molto efficace può essere, talvolta, un pericolo per il paziente: un intervento diretto sulla memoria traumatica può attivare uno stato dissociativo il che può portare a gravi conseguenze. E' fondamentale lavorare in sicurezza! Più l'emozione associata al trauma è soverchiante, più il quadro clinico è complesso e più l'identità è frammentata e più questo rischio è probabile. Le terapie più efficaci e sicure del trauma tengono in considerazione la dissociazione (esistono diverse teorie della dissociazione) e vengono utilizzate, dal clinico esperto all'interno del cosiddetto "trattamento a fasi" della dissociazione. La gestione dei sintomi è un aspetto importante e la maggior parte degli strumenti efficaci e sicuri lavorano gestendo i sintomi di sofferenza generati direttamente dal lavoro sul trauma. 
-> Il DBR, agendo sui precursori somatico-tensivi dell'emozione del trauma riesce a mantenere con più facilità la persona all'interno della finestra di tolleranza i che previene in modo più efficace eventuali situazioni spiacevoli e nel caso di bisogno riesce a operare modulazioni neurofisiologiche prima e meglio. L'intervento di gestione del sintomo è più precoce e può partire prima rispetto a metodi che agendo puramente post-PAG si vedono costrette a intervenire più tardi e con un dispendio maggiore di energia. 

4) Semplice e naturale

Esistono metodi efficaci e sicuri ma spesso sono complessi da apprendere, richiedono molto tempo, oppure sono strutturate su rigide procedure da seguire con attenzione o addirittura metodi che fanno uso di strumenti esterni o di specifici Settings (es. bacchette, tools meccanici, luci, computers, macchinari specifici, elettrodi, etc.). Tutto questo risulta spesso meccanico, scomodo, ingombrante, di difficile applicazione, sgradevole e spesso può far perdere anche molto tempo tempo. La semplicità, la leggerezza è una componente importate. 
-> Il DBR non utilizza nessuno strumento esterno e nessuna rigida procedura; utilizza solo la naturale proprietà di auto guarigione del cervello ed agisce nel pieno rispetto delle tempistiche del paziente. Spesso, durante una seduta di DBR, si parla anche poco, è un lavoro molto introspettivo e di profonda relazione con il terapeuta; il lavoro lo fa il cervello del paziente in modo spontaneo e spesso il paziente si trova a osservare la propria auto guarigione profonda, in completa sicurezza. Il DBR è uno strumento davvero meraviglioso! Naturale, ecologico e soprattutto molto semplice. E' sufficiente comprendere bene la sequenza neurofisiologica su cui si basa il DBR, riconoscerla nel cervello del paziente e seguirla/guidarla durante la seduta. 

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4) La sequenza OTAs

Partendo dalle neuroscienze e in particolare dall'approfondimento del mesencefalo, dallo studio della dissociazione e dai punti di forza e dai limiti dei metodi terapeutici esistenti, Frank Corrigan, ha scoperto una particolare sequenza neurofisiologica. Tutta la complessità di un lungo percorso tra clinica e ricerca si condensa oggi in questa sequenza rivoluzionaria: la sequenza OTAs
Questa sequenza si svolge principalmente tra due strutture del mesencefalo: i collicoli superiori (Superior Colliculus - SC) e il grigio periacquduttale (Periaqueductal Gray - PAG). Dal PAG si dipartono delle vie in direzioni differenti: verso il basso, verso il corpo, e altre verso l'alto, al cervello. 
1) Quelle verso il basso permettono di attivare specifiche reazioni fisiche e fisiologiche (es. che modulano l'attività del battito cardiaco, della distribuzione del sangue nel corpo, della respirazione, della tensione muscolare, ...). 
2) Le vie verso l'alto attivano circuiti che includono diversi nuclei e aree cerebrali legate alle nostre rappresentazioni soggettive connesse a emozioni, sensazioni fisiche, pensieri, immagini, credenze, comportamenti e pensieri automatizzati, etc. 
L'insieme di queste attivazioni (le vie verso il basso e verso l'alto), per semplicità, possiamo definirle "Post-PAG". Le principali terapie efficaci del trauma agiscono Post-PAG, sul corpo ma Post-PAG. Il DBR, al contrario, agisce Pre-PAG intervenendo così direttamente sui precursori dell'attivazione traumatica. Per spiegarlo in modo semplice, prima dell'attivazione del PAG (e di conseguenza delle successive attivazioni Post-PAG) compaiono delle piccole attivazioni tensive, del tutto implicite (non coscienti), in zone specifiche del corpo e che sono generate dall'attivazione dagli strati più profondi del collicolo superiore (SC). Queste attivazioni, che il paziente spesso non avverte, sono i precursori dell'attivazione delle diverse colonne del PAG. Il DBR interviene direttamente su queste tensioni nascoste (nel SC), che si attivano pochi millisecondi prima dell'attivazione del PAG; agendo su di esse il cervello profondo (ossia il mesencefalo) si riorienta verso quegli stimoli, scelti insieme al paziente a inizio seduta, e modifica di conseguenza l'attivazione nel PAG e, a cascata, le attivazioni Post-PAG. Il DBR utilizza il naturale processo di auto guarigione del cervello. E' davvero semplice e naturale. Spontaneamente cambiano di conseguenza le sensazioni, le emozioni, i vissuti traumatici, le immagini del trauma (trauma elaborato ed ritrascrizione successiva ippocampale), gli automatismi, i comportamenti e le rappresentazioni di Sé e le diverse credenze e i modi di vedere e di vedersi. 

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5) Il padre del DBR: Frank Corrigan

Psichiatra e neuroscienziato scozzese, con più di 40 anni di esperienza clinica, accademica e di ricerca, è considerato uno dei massimi esperti viventi nell'ambito della neurobiologia della dissociazione traumatica e della psicoterapia del trauma dissociativo su base neurobiologica. 

E’ stato consulente psichiatra della NHS dal 1985 al 2019, è stato accreditato come consulente EMDR per l’associazione EMDR UK e Irlandese dal 2007 ed è membro del Royal College of Psychiatrists (FRCPsych) e del General Medical Council (GMC).
Frank Corrigan è riuscito a combinare la sua grande esperienza clinica con la ricerca sulla neurobiologia del trauma e le sue implicazioni nei disturbi psichiatrici. Durante la sua carriera ha dedicato, e dedica tutt'ora, molta attenzione all’esplorazione di metodi innovativi per lavorare sul trauma e nei gravi disturbi dissociativi.

La sua formazione clinica è davvero molto vasta e focalizzata al contempo. Per fare alcuni esempi, Frank Corrigan si è formato in ipnosi clinica, EMDR, terapia dialettico-comportamentale, Lifespan Integration, Psicoterapia Sensomotoria, Brainspotting e Comprehensive Resource Model. 

Dopo aver fornito importanti contributi nella descrizione dei meccanismi neurofisiologici del BSP (Brainspotting) e dopo aver definito il modello neurobiologico del CRM (Comprehensive Resource Model), due recenti metodi d'avanguardia, ha proseguito il suo cammino di ricerca dando vita al Deep Brain Reorienting (DBR), un metodo innovativo e rivoluzionario.  

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6) Bibliografia e lavori in corso

Basi ipotetiche del DBR

Le ipotesi sono state descritte in un articolo pubblicato in Medical Hypotheses da Frank Corrigan e Jessica Christie-Sands:
Corrigan, F.M., Christie-Sands, J. (2020). An innate brainstem self-other system involving orienting, affective responding, and polyvalent relational seeking: Some clinical implications for a “Deep Brain Reorienting” trauma psychotherapy approach. Medical Hypotheses, 136, 109502.

Bibliografia utile

  • ​​[Libro] Schwarz, L., Corrigan, F., Hull, A., Raju, R. (2017). The Comprehensive Resource Model: Effective therapeutic techniques for the healing of complex trauma. Routledge, New York.
  • ​[Libro] ​​Lanius, U., Paulsen, S., Corrigan, F. (2014). Neurobiology and treatment of traumatic dissociation: towards an embodied self. Springer, New York.
  • Corrigan, F., Hull, A. (2018). The Emerging Psychological Trauma Paradigm: an overview of the challenge to current models of mental disorder and their treatment. The International Journal of Cognitive Analytic Therapy and Relational Mental Health. 2, 121-146.
  • Schwarz, L., Corrigan, F., Hull, A., Raju, R. (2016). The Comprehensive Resource Model (CRM): novel approaches to the healing of complex trauma. Routledge, London.
  • Corrigan, F., Grand, D., Raju, R. (2015). Brainspotting: sustained attention, spinothalamic tracts, thalamocortical processing, and the healing of adaptive orientation truncated by traumatic experience.Med Hypotheses. 84, 384-94.
  • ​Corrigan, F., Hull, A. (2015). Recognition of the neurobiological insults imposed by complex trauma and the implications for psychotherapeutic interventions. BJPsych Bulletin, 39, 79-86.
  • Corrigan, F., Hull, A. (2015). Neglect of the complex: why psychotherapy for post-traumatic clinical presentations is often ineffective. BJPsych Bulletin, 39, 86-90.
  • Corrigan, F., Grand, D. (2013). Brainspotting: Recruiting the midbrain for accessing and healing sensorimotor memories of traumatic activation​. Med Hypotheses. 80, 759–66.
  • Richardson, P., Williams, S. , Hepenstall, S., Gregory, L., McKie, S., Corrigan, F. (2009). EMDR treatment of a patient with posttraumatic stress disorder: a single-case fMRI study Journal of EMDR Practice and Research 3: 10-23.

Neurobiologia e trattamento della dissociazione traumatica

A cura di Ulrich F. Lanius, Sandra L. Paulsen e Frank M. Corrigan 
Versione italiana a cura di Costanzo Frau e Diego Giusti

Questo testo rappresenta un punto di partenza fondamentale quando parliamo delle basi neurobiologiche sottese alla dissociazione traumatica. 
Nella prima parte del testo si trovano gli aspetti neurobiologici, nella seconda quelli clinici. 
Il testo è da intendersi come una sorta di "campo base" della neurobiologia e del trattamento della dissociazione traumatica. 
La parte clinica viene trattata principalmente alla luce della psicoterapia sensomotoria e dell'EMDR. 
Da questo "punto" in poi vanno integrate le afferente provenienti da nuove integrazioni teoriche e pratiche, per esempio legate al BrainSpotting o al Comprehensive Resource Model e ovviamente fino al più recente Deep Brain Reorienting. 

Studi in corso

Dopo aver collaborato con Janina Fisher, sta collaborando ad un importante progetto di ricerca con la Dr.ssa R. Lanius (docente di psichiatria e direttrice dell'unità di ricerca PTSD presso la Western University of London, Ontario, Canada) utilizzando la fMRI a 7 tesla per valutare l'efficacia del Deep Brain Reorienting (e il coinvolgimento del mesencefalo) in 84 soggetti con PTSD. Gli studi sono attualmente in corso e aspettiamo i risultati nel 2022. 


A causa della pandemia lo studio ha subito delle variazioni.

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7) Collaborazioni e progetti in corso

Evoluzione Psicologica collabora con Frank Corrigan il quale stabilisce come procedere sul piano della formazione. 

Il progetto formativo Evoluzione Psicologica, cura la formazione e la certificazione dei Terapeuti DBR Italiani.

Il Gruppo DBR-Italia ha lo scopo di diffondere il DBR curando in particolare la componente connessa alla ricerca.

SIPGI è la prima scuola di psicoterapia, Partner di Evoluzione Psicologica, che ha inserito il DBR nel piano didattico integrativo

I contributi alla diffusione del DBR in Italia

Qui sotto sono riportati gli Interventi dei terapeuti DBR a seminari, congressi e lezioni.

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